mercoledì 6 gennaio 2016

Procidentes adoraverunt eum. Padre Adrian Fortescue sulla liturgia dell'Epifania

A mo' di seguito della nota sulla liturgia del Natale (vedi qui) pubblichiamo un altro breve passo de The Ceremonies of Roman Rite Described di Padre Adrian Fortescue. Mentre rinviamo alla bella meditazione sulla festa dell'Epifania di don Pierpaolo Petrucci (vedi qui).

L’epifania, dal punto di vista liturgico è una delle grandi feste dell’anno. Non ha vigilia né ottava. Il suo colore è il bianco. Il Matutino dell’Epifania inizia con una forma speciale. Non si dice l’invitatorio, né il Domine, labia mea aperies e neppure il Deus in auditorium. L’Ufficio inizia subito con la prima antifona. Nella Messa si fa una genuflessione alle parole del Vangelo Procidentes adoraverunt eum.
Nelle cattedrali e nelle principali chiese di ogni luogo sono annunciate, dopo il Vangelo, le principali feste mobili dell’anno. Se si fa ciò, in sagrestia si prepara un piviale bianco per il sacerdote, o il diacono, che darà l’annuncio. A tal scopo si colloca un leggio sul lato del Vangelo del coro oppure si utilizza il pulpito. Il sacerdote, o il diacono, che annuncerà le feste si reca in sagrestia durante il graduale e indossa il piviale sulla cotta. Esce, fa la consueta riverenza ad Altare, celebrante e coro, e quindi annuncia le feste. Nel Pontificale le feste sono annunciate in forma cantata all’inizio della terza parte.
Dal 7 gennaio al 12 gennaio l’Ufficio è quello della feria del tempo di Epifania. Le antifone e i salmi, nonché i versetti dell’unico notturno del Matutino, sono quelli della feria corrente; il resto dell’Ufficio è quello della festa dell’Epifania eccetto che per le Lezioni che sono quelle della Scrittura del giorno con i loro responsori (un tempo utilizzate durante l’Ottava). Il Te Deum è detto al Matutino. La Messa è quella dell’Epifania fino alla Prima Domenica dopo l’Epifania. Dopo questa Domenica si omette il Credo e si dice il Communicantes comune. Durante il tempo di Epifania le Messe da requiem di quarta classe sono proibite.

Fonte: A. Fortescue, The Ceremonies of Roman Rite Described, Saint Michael’s Abbey Press, Farnborough 2003.

2 commenti:

  1. È impossibile che P. Fortescue abbia scritto questo commento all'Epifania, perché prima di Pio XII questa festa era preceduta, come tutte le maggiori solennità da una vigilia propria e seguita dall'ottava privilegiata di 2° ordine, superiore addirittura al Natale che l'aveva di 3° ordine.

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  2. In effetti il testo, nell'edizione attuale, è stato rivisto da dom Alcuin Reid osb. Grazie per la puntualizzazione.

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